mercoledì 31 maggio 2017

Con i piedi in una pozzanghera

Dovrei trovare chi si prenda cura di quella parte irrequieta della mia anima, che non trova pace neanche nel cercare di trovarne un po', di pace.

Dovrei trovare me stesso, da qualche parte.

E finisco sempre con l'essere costantemente insoddisfatto, a trovare nelle cose, e talvolta nelle persone, quel briciolo di difetto che tutto infastidisce, come una ciglia in un occhio verde, o un sassolino nella scarpa nuova. Fingo di accettare tutto, ma poi in effetti mi ritrovo con l'accetta in mano a fare macelli di corpi, cose e persone.

La mia mente è un campo minato: basta un semplice passo incauto per rovinare tutto.

E penso all'evoluzione, ai milioni di anni che ci sono voluti per creare me e i miei dubbi, i miei errori nel tentativo di farne una giusta. Solo una maledettissima cosa giusta. Quanto spreco di tempo.

A (quasi) 34 anni, sono ancora con i piedi in una pozzanghera d'acqua sporca. Saltellante, divertendomi a vedere che fine fanno gli schizzi e a sentire le urla di mia madre per l'ennesimo pantalone da lavare.

Dovrei crescere e lo farò, prima o poi.

Quanto spreco di tempo.

Jacopo Cerulo - Il diario degli errori (Michele Bravi cover)

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