La musica è quella che non so ballare, almeno non da sobria. Mi guardo
intorno e le ragazze si scatenano spensierate, sono bellissime così
sorridenti. Ad un tratto li vedo, ballano bene, conoscono i passi, ma
non è quello che mi colpisce: sono una coppia di mezza età, ballano
stretti stretti, si guardano negli occhi, si amano con la tenerezza e la
complicità di chi attraversa la vita insieme, non importa se da un'ora o
da un secolo; continuo a fissarli e mi vergogno della mia
impudenza e della propensione alle lacrime facili, così decido di
uscire a fumare la solita inutile sigaretta meditativa, fuggendo
dalla calca, dalla musica, ma non dai miei pensieri. Quante volte mi sono detta che in fondo non sarebbe male diventare una vecchia signora
eccentrica e zitella, che si guadagna da vivere dispensando consigli
amorosi, con l'affettuoso distacco di chi considera certe cose
superflue? Tante, tantissime volte. Mentivo sapendo di mentire, non sono
fatta per essere sola, e prima di capirlo ho commesso tanti sbagli,
scelto persone inadatte, amato troppo o troppo poco, e ora che ne sono
consapevole so che invecchiare da soli è uno schifo, ma farlo con la
persona sbagliata è un inferno. Sono diventata pretenziosa, o forse ho
imparato a difendermi dai miei stessi errori.
Torno dentro, la mia
coppia preferita sta ancora ballando, lui la guida con dolcezza, si
danno un bacio e ho di nuovo gli occhi lucidi.
Vanno via mano nella
mano, la mia serata non è ancora finita, mi butto nella mischia, non
voglio pensare troppo, ma una cosa la so: esistono ancora gli uomini che
ti portano a ballare.
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