mercoledì 3 maggio 2017

esistono ancora gli uomini che ti portano a ballare

La musica è quella che non so ballare, almeno non da sobria. Mi guardo intorno e le ragazze si scatenano spensierate, sono bellissime così sorridenti. Ad un tratto li vedo, ballano bene, conoscono i passi, ma non è quello che mi colpisce: sono una coppia di mezza età, ballano stretti stretti, si guardano negli occhi, si amano con la tenerezza e la complicità di chi attraversa la vita insieme, non importa se da un'ora o da un secolo; continuo a fissarli e mi vergogno della mia impudenza e della propensione alle lacrime facili, così decido di uscire a fumare la solita inutile sigaretta meditativa, fuggendo dalla calca, dalla musica, ma non dai miei pensieri. Quante volte mi sono detta che in fondo non sarebbe male diventare una vecchia signora eccentrica e zitella, che si guadagna da vivere dispensando consigli amorosi, con l'affettuoso distacco di chi considera certe cose superflue? Tante, tantissime volte. Mentivo sapendo di mentire, non sono fatta per essere sola, e prima di capirlo ho commesso tanti sbagli, scelto persone inadatte, amato troppo o troppo poco, e ora che ne sono consapevole so che invecchiare da soli è uno schifo, ma farlo con la persona sbagliata è un inferno. Sono diventata pretenziosa, o forse ho imparato a difendermi dai miei stessi errori.
Torno dentro, la mia coppia preferita sta ancora ballando, lui la guida con dolcezza, si danno un bacio e ho di nuovo gli occhi lucidi.
Vanno via mano nella mano, la mia serata non è ancora finita, mi butto nella mischia, non voglio pensare troppo, ma una cosa la so: esistono ancora gli uomini che ti portano a ballare.

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