giovedì 18 maggio 2017

Forse non tutto è perduto

MB ha 62 anni e da 20 si prende cura di bambini gravemente malati, accompagnandoli nel viaggio più difficile, l'ultimo.
MB adotta malati terminali abbandonati dalle famiglie e li accudisce negli ultimi mesi di vita. Ha iniziato tanto tempo fa, insieme a sua moglie Dawn, che è morta nel 2013. La vita per MB non è stata facile: si è trasferito in un altro paese per studiare, si è sposato e con sua moglie ha messo al mondo un figlio gravemente disabile. In seguito anche Dawn si è ammalata, e poi è morta, ma MB non è venuto meno all'impegno preso con l'amore della sua vita, ha continuato a scegliere bambini che nessuno vuole, a curarli ricoprendoli di affetto ed attenzioni. MB è un PADRE per ognuno di loro, perché essere genitori non ha nulla a che vedere con la mera trasmissione dei geni: essere padri e madri ha a che fare con la premura, il sacrificio, la devozione, in una parola con l'Amore, quello vero. Si può essere genitori di un figlio, ma anche di coloro che ti hanno messo al mondo, come capita spesso a chi si trova ad affrontare la malattia ed il decadimento di un genitore, si può essere madre di un'amica che ha bisogno di accoglienza ed affetto, di un essere indifeso che si affida a te per vivere, di un compagno che attraversa un momento difficile e necessita di braccia forti. Non tutti sono capaci di essere genitori, e non tutti quelli che sono degni di esserlo hanno la fortuna di diventarlo.
Ci sono poi quelle persone speciali, come MB, che hanno abbracciato il significato profondo dell'essere padre e ne hanno fatto una ragione di vita, e senza di esse il mondo farebbe sicuramente più schifo di quanto ne faccia già. MB è pieno di quel sentimento nobilissimo che è la misericordia, e ad essa si affida per fare del bene, un bene enorme sincero e disinteressato.
Basterebbe, a chi in questi giorni continua a rimbalzare la legge sul fine vita, un briciolo della compassione e dell'amore di MB per compiere una scelta, prendere posizione, esprimersi, ma di MB ce ne sono davvero troppo pochi.
Il nome esteso di MB è Mohamed Bzeek, è un cittadino americano di origine libica, musulmano, uno di quelli che Trump manderebbe volentieri via a calci in culo, uno di quelli che vengono guardati con sospetto perché hanno la barba e la carnagione scura, uno di quelli oggetto di odio da parte del Salvini di turno; la bambina che vedete con lui è sorda, cieca e paraplegica, ma Mohamed ogni mattina la veste, le fa le trecce, la riempie di coccole, le ha anche preparato una festa di compleanno. Delle radici di questo papà vi parlo solo per dovere di cronaca, ma a me, francamente, m'importa poco dell'origine di Mohamed: potrebbe essere anche un marziano, resterebbe comunque uno che mi fa sperare. Se ci sono persone come Mohamed, al mondo, forse non tutto è perduto.



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